Sulla strada di casa

Oggi è un bel giorno, (non solo perché Bob Dylan ha vinto il Nobel per la letteratura ma anche) perché esce nei cinema (qui la programmazione nelle sale marchigiane, e si spera presto anche in giro per l’Italia: lunedì prossimo, 17 ottobre, a Recanati) Homeward Bound – Sulla strada di casa, il film che Giorgio Cingolani e Claudio Gaetani hanno realizzato insieme ai giovani che abitano all’Hotel House di Porto Recanati.

Un film che prima di essere un film è stato (ed è) un progetto sociale, di integrazione e di scambio, e un progetto di ricerca su una piccola realtà di provincia che si confronta col mondo. Un progetto che non nasce dal buonismo un po’ peloso che tante volte azzoppa i lavori culturali legati all’emigrazione, ma dalla disponibilità di due intellettuali di spessore disposti a mettersi davvero in relazione con persone in carne ed ossa, e con le loro storie. Io, che ho guardato (anche se da lontano, con discrezione) il progetto nascere (come corso di cinema) e poi crescere e poi diventare adulto, ho avuto modo di osservare che il rapporto tra i registi e gli attori è maturato nel tempo, fino alla condivisione, alla fiducia, all’amicizia. E nel film questo si vede: empatia umana e tensione etica si sostengono a vicenda, e sostengono ogni scena del film.

C’è una foto, scattata durante le riprese, che secondo me esprime perfettamente tutto questo, e allora la ripubblico, anche se già l’avevo messa in un altro post di tuttequestecose:

riprese-sul-tetto-dellhotel-house

Insomma, hanno proprio ragione quelli di Cineforum a dire che “siamo di fronte ad un film necessario”. Un film, aggiungo, che è un dovere sostenere, in primo luogo andandolo a vedere al cinema!

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