Pensando a queste elezioni, a questa pessima campagna elettorale, mi sono messo a considerare chi conoscessi di persona, fra i candidati. E mi sono venute in mente tre persone, due donne e un uomo.
La prima donna è più o meno mia coetanea, con lei ho condiviso una stagione di impegno, anche se in realtà ci ho parlato più via sms o sulla chat di facebook che dal vivo. Ogni tanto ci dicevamo di prenderci un caffé insieme ma poi non è mai capitato: così quella stagione è passata, io mi sono allontanato del tutto dal PD e dalla politica attiva, lei invece è finita addirittura in Parlamento. Ho continuato però a seguire il suo lavoro, ad ammirare l’entusiasmo intelligente che la contraddistingue e che trasmette a chi lavora con lei. Ora è candidata con Liberi e Uguali.
La seconda donna è più giovane di me, anche lei è stata già deputata, l’ho sempre vista molto presente sul territorio e sempre disponibilissima, soprattutto quando si trattava di lavorare sui temi della scuola, dell’antifascismo, della Costituzione, dei diritti. Una persona umile e preparata, con una visione alta della politica, almeno così a me è parso, ma anche molto concreta. Ora è candidata con il Partito Democratico.
L’uomo è quello che conosco meglio: un ragazzo giovane, intelligente, ribelle, pieno di amore per la vita, per i giovani. La voglia di rovesciare il mondo e renderlo un posto all’altezza degli ideali e dei sogni, la capacità di lavorare tutti i giorni per questo, nel piccolo come nel grande. Negli anni, l’ho visto dare un contributo decisivo alla costruzione dello spazio pubblico più bello che c’è a Recanati. Il Centro Culturale Fonti San Lorenzo. Ora è candidato con Potere al Popolo.
Non scrivo nemmeno i nomi di queste tre persone. Non serve al ragionamento che voglio fare, che è questo: se penso a quelle persone, avrei voglia di votarle tutte e tre. Se penso ai partiti, avrei voglia di non votarne nessuno. Il partito per cui vorrei votare io, infatti, non lascerebbe che quelle tre persone stessero in tre campi diversi. Il partito che vorrei le terrebbe insieme; terrebbe insieme la visione politica della prima, la concretezza e la capacità di mediazione della seconda, le istanze radicali del terzo. Sono sicuro che insieme farebbero un ottimo lavoro; perché al di là delle differenze (grandi) delle posizioni che adesso rappresentano, hanno radici comuni e valori di fondo simili. Ne sono sicuro.
E quindi? Quindi niente. Io alla fine domenica voterò, con pochissimo entusiasmo, Liberi e Uguali. Ma il mio vero voto, nel senso di auspicio, è che dal 5 tutte le forze di sinistra, tutte le forze della solidarietà e della giustizia sociale, si guardino in faccia e riconoscano la loro fraternità antica. Che avvenga davvero, non ci credo tanto, ma mi pare l’unica cosa sensata da desiderare, e a cui lavorare.
Buon vuoto voto a tutti, e speriamo che le italiane e gli italiani usino una qualche dose di saggezza.