Mentre me ne sto qui, a guardare questa neve che un po’ si scioglie, un po’ resiste a formare isole e solchi, e crea davanti alle finestre di casa mia uno scenario che pare uscito da un film di Ermanno Olmi, scopro, grazie a Daniele, un amico molto colto, una poesia di Giovanni Giudici che si chiama Versi in una domenica di Pentecoste e di elezioni. Siccome sono un po’ nostalgico, fra le altre cose, di certo cattocomunismo, ne appunto qui qualche verso:
Attesta
la mia parola la disubbidienza
civile, la protesta
del tuo popolo: punto sulla terra
i piedi, alzo la testa
benché mi pesi – ad aspettarti.
Ma lo spazio d’una vita non basta a rivelarti.
Il resto della poesia in La vita in versi (1965).