Ieri sera ho visto Io e te di Bernardo Berrtolucci. Oggi ho letto Io e te di Niccolò Ammaniti. Mi sono piaciuti entrambi, ma forse il libro di più: Ammaniti è semplice e asciutto, Bertolucci sempre un po’ barocco anche quando i suoi personaggi si muovono in una cantina. E poi la differenza generazionale fra i regista e scrittore si sente.
E poi, io odiavo le fini. Nelle fini le cose si devono sempre, nel bene e nel male, mettere a posto. A me piaceva raccontare di scontri tra alieni e terrestri senza una ragione, di viaggi spaziali alla ricerca del nulla. E mi piacevano gli animali selvatici che vivevano senza un perché, senza sapere di morire. Mi faceva impazzire, quando vedevo un film, che papà e mamma stessero sempre a discutere della fine, come se la storia fosse tutta lì e il resto non contasse nulla. E allora, nella vita vera, anche lì, solo la fine è importante? La vita di nonna Laura non contava nulla e solo la sua morte in quella brutta clinica era importante?