Su Alessandro Bergonzoni

Ieri sera sono andato a vedere uno spettacolo di Alessandro Bergonzoni. Ci sono andato soprattutto con la curiosità di capire che razza di animale fosse, perché lo conoscevo poco e quel poco sfuggiva per me ad ogni catalogazione. Non che le cose siano cambiate molto, dopo averlo visto per un’ora e mezza recitare dal vivo. Però…

Per prima cosa mi sono chiesto: la sua è un’arte comica? almeno un po’ comica? Un poco, sì. Poi ci ho ripensato. Mica un poco! O: un poco mica! Anzi, parecchio comica. Direi quasi che è un apparecchio comico. Ci sono gli apparecchi per denti (che sono quelli che non vincono mai) e ci sono quelli per venti (rose e galli per lo più) ma una cosa è sicura: quello che mette in scena Bergonzoni non è certo un apparecchio per lenti, perché se sei lento di battute ne capisci un decimo, visto che le spara una dietro l’altra (che tra l’altro così risparmia anche sulle pallottole). Risparmiare invece di risparare.

Allora è un comico? Non lo so. O forse è meglio dire: non solo. Credo sia anche un po’ poeta. Anche qui: solo un po’? No, perché certe volte è un popo’ di poeta (e non in quel senso lì, dai!). Ma è un po’ poeta e un po’… Eta. Ma non la prima versione: Eta Beta, perché pare proprio un extraterrestre, in certi momenti.

E’ anche un saggio, e del saggio ha anche i capelli, devo dire. Un saggio che scopre verità profonde dietro un doppio senso, come l’automobilista che trova una buca sulla strada principale e preferisce passare sulla parallela: è a senso unico ma almeno hanno rifatto l’asfalto da poco.

Bergonzoni, ecco, è un sognatore, di più: un sognattore. Uno che sognava di fare l’attore ma non ha trovato nessuna compagnia che gli somigliasse, e allora s’è inventato una forma d’arte tutta sua. In solitaria. O insolita aria, perché – diciamolo – Bergonzoni ha un’aria fuori dal comune, e potrei continuare con freddure sulle polveri sottili nel comune vicino, sul fare comunella ecc. ecc.

Bergonzoni è uno che finché lo senti dici: che ci vuole a scrivere pezzi come i suoi? Poi provi a farlo e capisci che ci vuole Bergonzoni. Sennò viene una cagata.

Urge, di e con Alessandro Bergonzoni. Visto al Palazzetto dello Sport di Porto Potenza Picena venerdì 20 gennaio 2012.

Un pensiero su “Su Alessandro Bergonzoni

  1. Che fai, bergonzoneggi?
    Di Bergonzoni ho visto solo qualche ospitata o qualche spezzone di spettacolo in tv, ma anche senza conoscerlo molto ne ho sempre ammirato la capacità di sfruttare le possibilità offerte da quegli espedienti che globalmente si possono definire ‘giochi di parole’ per costruire un discorso, un percorso che si rivela sensato.
    Poi è vero che per stargli dietro bisogna essere svelti di orecchi e di cervello.

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