Mettiamo a verbale!

Ieri sera Bersani (dopo Renzi) è intervenuto a Che tempo che fa, la trasmissione che la sera prima aveva ospitato il Presidente del Consiglio Mario Monti (Bersani l’ha ricordato con una bella battuta iniziale sulle sedie e sulla spending review); dell’opinabile (diciamo opinabile) uscita di Monti sulla scuola ho già scritto. Bersani ha voluto riprendere l’argomento, con parole piuttosto chiare (mentre Renzi è rimasto sul vago: “investire di più, la sinistra ha fatto errori madornali…”…). E, siccome credo che Bersani sarà il prossimo prossimo Presidente del Consiglio di “‘sto paese qua” (e io nel mio piccolo cercherò di contribuire perché questo accada), mi pare il caso di trascrivere fedelmente le parole che ha detto, così da potergliele ricordare quando sarà il momento. Ecco la trascrizione stenografica:

“Io penso questo, adesso: sulla scuola di errori ne han fatti tutti, anche noi ne abbiam fatto qualcuno. Però, insomma, adesso, a questo punto, io l’ho detto anche in parlamento e ho agito anche di conseguenza, noi non possiamo accettare che ogni sei mesi arrivi uno schiaffo alla scuola, nei termini materiali, e neanche in termini immateriali, come queste (anche, insomma) affermazioni un po’ sbrigative. E noi avremo più bisogno nel futuro della scuola rispetto ad oggi, e non solo perché ci vuole conoscenza sennò non c’è competitività, tutte queste cose che ci diciamo sul piano economico eccetera, ma anche per un motivo più di fondo: oggi la nuova generazione, i ragazzi le ragazze, i giovani, i bambini sono sommersi dall’informazione, ma l’informazione non è conoscenza, ha bisogno… la conoscenza sono degli scaffali dove mettere le informazioni, e l’unico falegname per far quello scaffale è l’insegnante. Quindi, se non hai ancora i soldi da dargli, come gliene andrebbero dati rispetto al resto d’Europa, però almeno considerane il ruolo e la dignità e l’importanza e il rilievo. Io credo che sulla scuola nella prossima legislatura si debba fare una operazione quasi costituente: fermiamoci un attimo, ragioniamo assieme, e vediamo come può esser messo in stabilità un sistema che è… in questo momento è troppo, è anche barcollante, qualche volta, mentre sta aumentando l’abbandono scolastico… mentre noi abbiamo dieci o dodici, quindici mila iscritti in meno all’università l’anno scorso, eh! Non perché non vogliono andarci, perché non hanno i soldi per andarci, loro e le loro famiglie, insomma.”

Abbiamo messo a verbale, dunque; ora vale la pena di darsi da fare perché questa fase costituente inizi subito, già dentro le scuole, e nel confronto fra scuole e paese. Fra insegnanti, alunni e famiglie.

Addenda. 1) Qualcuno mi suggerisce di aggiungere anche le parole di Gramellini, che poi lo candidiamo al Ministero dell’Istruzione (anche se, uh, temo un po’ la sua retorica). 2) Qualcun altro mi fa notare che questo post potrebbe essere anche uno strumento utile per avviare lo studio della sintassi bersaniana. Anche se l’aspetto più interessante del suo stile è la retorica e la stilistica…

2 pensieri su “Mettiamo a verbale!

  1. carissimo collega, io metterei a verbale (e me ne ricorderei alle urne) che il PD (Bersani o Renzi non sembra proprio fare differenza) sta sostenendo il governo Monti ed ha votato tutto, ma proprio tutto ciò che distrugge la scuola: dal fiscal compact, che azzererà in 10 anni persino il ricordo del welfare e della scuola pubblica, alla spending review in virtù della quale stavamo per lavorare un terzo in più senza retribuzione. Ora stanno sostenendo il disegno Aprea-Ghizzoni che farà strame della scuola repubblicana e della libertà d’insegnamento. Smettiamo di sostenerli, ci stanno sterminando! Ciao.

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  2. Cara Gabriella, seguo il tuo blog e conosco le tue posizioni, che sono evidentemente un po’ diverse dalle mie. Io faccio un’analisi diversa della situazione: il governo Monti non mi piace, ma sono contento di essermi liberato da quello Berlusconi, e nel prospettarmi realistiche soluzioni politiche all’attuale crisi italiana non mi viene davvero in mente niente di meglio di un governo Bersani (magari evitando la piaga Casini!), ma so di avere poca fantasia, quindi accetto volentieri proposte alternative. Quanto all’aver votato tutto: gli esempi che fai tu mi sembrano proprio la prova del contrario. Se non abbiamo le 24 ore dipende dal fatto che qualche partito della maggioranza ha sentito (molto in ritardo) le proteste della scuola, e in ogni caso, se ti ricordi, è stato Bersani che – prima ancora che la proposta delle 24 ore diventasse pubblica – ha dichiarato che nella Legge di stabilità c’erano cose non votabili relative alla scuola (credo fosse ancora prima dello sciopero cgil dei primi di ottobre…). Quanto all’Aprea, anche qui va detto che il PD ha preso, qualche settimana fa, una posizione secondo la quale è meglio approfondire il discorso e, in sostanza, rimandare il tutto alla prossima legislatura. In pratica sta insabbiando la proposta in Senato. E’ poco, di questi tempi, lo so. Però mi pare giusto riconoscerlo, perché non vorrei cadere nella trappola del tanto sono tutti uguali…

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