Questa sera, con mezza orecchia, stavo ascoltando un dibattito televisivo fra Matteo Salvini e quella bella signora, com’è che si chiama?, quella bella signora che sembra tanto un’attrice francese e che prima era bersaniana, ma bersaniana convinta, e ora è renziana, ma renziana di brutto. Ecco, lei, avete capito no? Be’, facevo fatica a seguire il dibattito, perché Salvini parlava e io mi dicevo “Ecco la solita fregnacca, becera e un po’ fascistoide, che dice Salvini quando va in tivù”, però la simil-attrice francese, puntualmente, era d’accordo sulla cosa becera, un po’ fascistoide, sempre. Poi però è capitato una volta o due che Salvini parlasse e io “Toh, stavolta Salvini ha detto una cosa giusta. L’ha fatto perché è un paraculo, certo, non perché ci crede; però la cosa che dice – oggettivamente – è giusta”, ed era proprio in quel momento lì che la tipa, Carol Bouquet, si incazzava di brutto, ma tanto, e diceva che Salvini era vecchio, le solite storie, una politica passata e passatista, e compagnia bella. A quel punto ho lasciato perdere, e mi son messo a pensare ad altre cose.
L’ho pensato anche io, seguendo quel medesimo dibattito. E se penso che mia nonna ancora fino alle ultime europee (escluse) votava il Pd come ex PCI mi sento veramente arrabbiata che sia diventato un partito ridotto a dare ragione a Matteo Salvini.
"Mi piace""Mi piace"