L’altra sera ho partecipato ad un concerto della Gang, e si respirava un’aria senza tempo di canzone popolare; e non mi sarei stupito di veder comparire, sulla logora dodici corde di Marino Severini, la scritta che campeggiava un tempo sulla chitarra di Woody Guthrie: “This machine kills fascists”.
A me questa canzone di Resistenza, per esempio, dà sempre i brividi, soprattutto quando arriva il ritornello-appello: