Poesie per la quarantena / 1

foto fioreIl precedente post di questo blog risale ormai a molti giorni fa, e parlava della nostra piccolezza di esseri umani, di fragilità. Ora ci troviamo dentro questa emergenza del Covid-19, da ieri l’Italia è in quarantena. Come passare queste settimane di isolamento quasi totale? Io provo, fra l’altro, con la poesia. Cominciamo.

***

Una cosa che sicuramente ci lascerà questa stagione è una maggiore consapevolezza dell’importanza discreta di tanti aspetti della nostra quotidianità, che stanno lì senza farsi notare: gli abbracci, i paesaggi appena oltre la nostra vista, le piccole libertà che diamo per scontate. Comincio dunque da una poesia che racconta una minima epifania domestica, da un poeta che improvvisamente fa caso all’importanza fondamentale di quel nulla che ha:

Mi lavo i denti in bagno.
Ho un bagno.
Ho i denti.
Ho una figlia che canta
di là dalla parete.
Ho una figlia che ha voglia di cantare
e canta.
Può bastare.

Da Il sangue amaro di Valerio Magrelli.

La foto, invece, l’ha fatta mia mamma, che sta in quarantena nel comune confinante.

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