“Pare che a Regalpetra il regime commissariale sia il solo capace di risolvere quei problemi che nel Consiglio comunale si risolvono con la concorde volontà di almeno sedici persone; difficile a Regalpetra mettere sedici persone d’accordo, a meno che non si tratti di operare in danno di qualcuno, e preferibilmente in segreto. Perciò un Consiglio comunale democraticamente eletto mai si troverà in condizioni di serenità, meglio il commissario prefettizio, anche se è un commissario fantasma e tutto è nelle mani del segretario della Dc, il commissario decide in un giorno cose che per anni il Consiglio trascina – così la pensano molti a Regalpetra; il Consiglio comunale è divertente, ma solo col commissario qualcosa di buono si ottiene.”
(da Leonardo Sciascia, Le parrocchie di Regalpetra, in Id., Opere, Milano, Bompiani, 1987, vol. I, pp. 77-78)
Delle due l’una: o Sciascia ci vedeva molto lungo (leggo su wiki che Le parrocchie sono del 1955-56) o lo schifo (si può dire schifo senza passare per forza per qualunquista?) che vediamo ha radici molto lontane. O magari entrambe le cose.
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Il primo libro di Sciascia (che non avevo mai letto) mi sembra straordinario sotto moltissimi punti di vista. Sta facendo nascere in me il progetto di leggermi tutto Sciascia in ordine cronologico!
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