Un endorsement timido

Domenica, sempre che alle manifestazioni di sabato a Roma le cose non si mettano male, andrò a votare per le primarie di centrosinistra. Ci andrò felice di partecipare ad un evento democratico a cui credo molto e che sono sicuro farà bene alla parte politica a cui mi sento di appartenere con convinzione, da sempre.

Ho letto, visto, ascoltato e discusso parecchio su queste cinque persone, e alla fine di tutte mi sono fatto un’impressione complessivamente positiva, chi più chi meno. Sono, come si dice, risorse del paese e del centrosinistra.

Io andrò a votare Bersani; anche se ho deciso di non partecipare a nessun comitato, gli amici del PD lo sanno e credo d’averlo fatto capire anche qui con un paio di post. La mia preferenza è per una persona (e un gruppo) che presenta un programma che a mio avviso può fare bene all’Italia; alcuni aspetti specifici legati alle cose che conosco meglio li ho già presi in considerazione qui, per il resto ognuno può farsi la sua idea…

Poi io sono uno che sostiene ancora, nonostante tutto, la necessità dei partiti, che la Costituzione considera presidi di democrazia, e di partiti che funzionino secondo istituzioni e regole. A me pare che a questo aspetto Renzi guardi poco, che abbia un’idea piuttosto personalistica della politica, e questo non mi dà garanzie per il dopo. E la gestione del dopo è l’unica cosa che mi preoccupa davvero, di queste primarie.

Ma al di là di perplessità sul programma e sull’atteggiamento complessivo nei confronti del confronto politico, a Renzi do atto di aver smosso delle acque che s’erano fatte troppo paludose, e di aver messo il dito nella piaga in certe incrostature del PD, e di aver fatto proposte innovative che vale comunque la pena di discutere (qui un lungo articolo di suzukimaruti che merita di essere letto e discusso, anche se confesso che molte cose non mi convincono – magari ci torno…); dal confronto con tutto questo la piattaforma programmatica del centrosinistra per le elezioni non potrà che guadagnarci in modernità, chiarezza e consapevolezza.

Insomma: non sarei contento di una vittoria di Renzi, ma sono contento che Renzi ci sia stato e ci sia.

In ogni caso, sosterrò qualsiasi vincitore di queste primarie, perché alle primarie ci credo e gli sgambetti a posteriori sarebbero inaccettabili, da qualsiasi parte venissero e a chiunque venissero fatti.

Postilla. Dimenticavo di dire che, guardandomi intorno e leggendo in giro, nei comitati mi pare di vedere una tensione forte, vera, molto diversa da quel gioco fra gentiluomini che s’è visto ad esempio nel confronto tv. Forse è un bene, segno che la sfida è vera, sentita, che le diversità programmatiche sono reali. Forse è un male, segno che si sta giocando una partita di potere (soprattutto a livello locale) che con le idee e gli ideali ha poco a che fare. Staremo a vedere; a me, in ogni caso, la cosa trasmette sensazioni negative.

Postilla 2. Un endorsement un po’ meno timido.

Domenica si vota in ogni città, qui è spiegato tutto e ci si può anche iscrivere preventivamente: ci vogliono 3 minuti 3, basta sapere il numero della propria sezione elettorale. Domenica dovete portarvi 2 euro, un documento d’identità e il certificato elettorale.

 

3 pensieri su “Un endorsement timido

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