L’uomo che teneva la pistola sul tavolo.

Ascoltavo prima, a Otto e mezzo, Sallusti che sosteneva con convinzione tesi insostenibili sull’affaire Spinelli. Mentre lui improvvisava discorsi molto complicati, ho pensato una cosa semplice: se nel racconto dei fatti provassimo – così, per ipotesi, per gusto dell’invenzione – a sostituire il nome di Berlusconi con quello di qualsiasi altro leader politico che NON ci ha governato per gli ultimi vent’anni, avremmo l’impressione di un racconto incredibile, implausibile, insostenibile. Invece che di questa vicenda (quali ne siano i contorni reali) sia stato (co)protagonista il signore qui sopra ritratto, be’, non suscita nessuno stupore.

Il dramma della storia recente di questo paese è tutto qui.

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