Orfini Matteo, presidente

Non so perché, ma stasera mi viene in mente questo episodio di qualche tempo fa.

Era la campagna elettorale per le primarie, quelle che poi Bersani ha vinto su Renzi, e poi il resto della storia la sappiamo. A Recanati viene a fare campagna elettorale per Bersani un giovane dirigente del PD, laureato in filosofia e responsabile della cultura del partito, Matteo Orfini e io, che in effetti in quella campagna elettorale mi ero schierato con Bersani, vado a sentirlo.

Alla fine del discorso di Orfini, in cui grosso modo si diceva “Bersani bene, Renzi brutto: votate Bersani”, e qualche intervento di membri del comitato che dicevano grosso modo “Bersani olè, Renzi buuu” ad una platea composta solo da gente già decisa a votare Bersani, anch’io sono intervenuto, convinto in buona fede che non fosse bello aver fatto venire un dirigente nazionale del PD a Recanati da Roma solo per fargli dire di votare Bersani a gente che già votava Bersani.

Sono intervenuto e ho detto, con tutta tranquillità, come fosse la cosa più normale del mondo, che però in effetti la presenza rinnovatrice-rottamatrice di Renzi era un’oggettiva buona notizia nel PD, perché rappresentava un’esigenza di svecchiamento della classe dirigente e di rottura di certe incrostazioni che nessuno, nemmeno il più sfegatato antirenziano, non poteva non vedere. E poi ho fatto una domanda, che suonava più o meno così: ma siamo poi così sicuri sicuri (non è che io non lo sia, ho detto: sono quasi sicuro, ma non sicuro sicuro sicuro) che quella socialdemocratica-ortodossa sia la risposta più ragionevole ai problemi strutturali dell’economia e della società italiana? non è che magari è il caso di superare la prospettiva limitata della difesa a oltranza di tutti i diritti di chi è già tutelato e guardare un po’ le cose anche dal punto di vista di chi non ha nessuna tutela sul lavoro, magari nessun lavoro, magari nulla di nulla? Non è questo il senso della sinistra, guardare le cose dalla parte degli ultimi? Siamo sicuri, allora, che il PD (e la CGIL) lo stiano facendo? E che per farlo basti dire che i diritti dei lavoratori non si toccano? Ecco, ho fatto domande così, non per provocare ma perché non avevo (non ho) le idee chiare su questo punto e mi sembrava che Orfini (che con Fassina è il più socialdemocratico dei dirigenti PD) fosse la persona giusta a cui chiedere. In una pubblica assemblea a Recanati di qualche tempo fa.

Non l’avessi mai fatto: Orfini, già mentre finivo di parlare, aveva subito una minima ma percettibile trasformazione fisica (la barbetta somigliava sempre più a un baffino) e la metamorfosi è risultata evidente quando ha iniziato a rispondere, perché ha parlato con i toni e i modi di un perfetto epigono di D’Alema (credo abbia esordito con “Francamente”, ma non posso giurarci), e mi ha fatto letteralmente nero, facendomi capire che RENZI E’ MALE e che i fighetti che mettono in discussione l’ortodossia socialdemocratica sono solo dei sabotatori, dei fascisti mascherati e, in poche parole, degli stronzi. Come me, insomma, che ho osato riconoscere qualcosa a Matteo Renzi, e ho usato la parola socialdemocrazia senza inchinarmi.

Mi è venuto in mente questo episodio, insomma, stasera. Chissà poi perché…

3 pensieri su “Orfini Matteo, presidente

  1. Insomma, ammettilo che ti piace fare il bastian contrario, ora come allora 😉
    (Nel mio piccolo, di Orfini venni a sapere nei giorni dell’elezione del Presidente della Repubblica, quando tutto il gotha del partito combinava macelli a raffica ma poi si rendeva irreperibile, e lui era l’unico che, come si suol dire, ‘ci metteva la faccia’)

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    • Quello è stato apprezzabile, in effetti.

      Quanto al mio essere bastian contrario, al di là dello scherzo, funziona così: siccome parto dal presupposto che il PD è pur sempre un unico partito, quando qualcuno si schiera troppo nettamente per correnti interne a me viene sempre un po’ da mettermi, nei suoi confronti, dall’altra parte, per compensare… E questa cosa mi mette spesso nei guai!

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  2. Pingback: Orfini Matteo, presidente | tutte queste cose ― | NUOVA RESISTENZA

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