A questo giro è andata così: le tre emozioni più grandi che mi riporto a casa dal passaggio parigino sono tutte e tre legate all’Italia.
La prima è stata l’andare alla tomba di Piero Gobetti a Père-Lachaise, che l’altra volta non avevo trovato:
La seconda è stata guardare a lungo gli occhi vuoti di questa donna così triste e così bella:
La terza, non serve scriverla qui.
Père Laschaise: un luogo in cui ritorno spesso anche io, nelle mie fughe a Parigi… da un po’ di tempo a questa parte trovo soprattutto lì la eco di quell’Europa in cui ho (abbiamo?) creduto: dal muro dei comunardi, al settore ebraico, a quello armeno, russo ecc.
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Anche io ho avuto questa sensazione. Ma ritrovare il proprio mondo, le cose in cui abbiamo creduto, in un cimitero, di per sé non credo sia una bella cosa… Io però cerco di non farmi prendere dalla nostalgia, e provo a trovare tracce di bellezza e di speranza anche nei quartieri pieni di colori e profumi lì intorno, dalle parti di Belleville…
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