The times they are a-changin’

teatroHo lavorato per due anni all’Istituto Storico di Macerata, un’esperienza professionale straordinaria. Chi mi conosce e/o mi segue qui si sarà accorto certamente della prima cosa, forse della seconda.

Da qualche settimana sono tornato ad insegnare a scuola. Era previsto che quella in Istituto fosse un’esperienza a tempo, e a me piace tantissimo insegnare, dunque tutto bene, no? Eh no, proprio no. Perché meno bene, anzi decisamente male, va il modo in cui questa cosa è successa, e le conseguenze della stessa. La vera notizia, infatti, non è che io non lavoro più alla realizzazione dei progetti didattici dell’Istituto Storico di Macerata, quanto piuttosto che, purtroppo, non ci sarà nessuno a farlo al posto mio. Almeno per questo anno scolastico. E senza rosee prospettive per il futuro, va detto. Continua a leggere

Cartacce, un anno dopo

Ormai quasi un anno fa pubblicavo un post, Cartacce, sul problema delle fotocopie a scuola, e lamentavo il fatto che nella mia scuola era stato istituito un registro nel quale ogni insegnante doveva denunciare il numero di fotocopie fatte per la sua attività didattica, in vista di un successivo controllo da parte di non meglio precisate autorità superiori (essendo notoriamente gli insegnanti gente di cui non c’è da fidarsi…), mentre nessun tipo di limitazione veniva imposta alle infinite (e quasi sempre inutili) fotocopie fatte a fini burocratico-archivisti.

Aggiornamento: quest’anno ci è stato assegnato ad ogni insegnante un codice per effettuare le fotocopie. Dopo un certo numero di fotocopie (un numero ridicolo) il codice bloccherà automaticamente la fotocopiatrice, e se quella mattina dovessi avere un compito in classe, be’, già mi immagino la ola. Le fotocopie e le stampe fatte per motivi burocratici restano, invece, com’è ovvio, fuori controllo.