This is the end, beautiful friend
This is the end, my only friend, the end
Of our elaborate plans, the end
Of everything that stands, the end
No safety or surprise, the end.
This is the end, beautiful friend
This is the end, my only friend, the end
Of our elaborate plans, the end
Of everything that stands, the end
No safety or surprise, the end.
Guardavo alla tv un programma sullo scandalo bancario, sotto scorrevano, come usa oggi, i commenti via twitter degli spettatori. Uno, crudele, mi ha ricordato questo post del maggio scorso.
Ecco, così va la vita. E intanto Hollande si è scoperto generale, il Pdl rimonta nei sondaggi, e ho anche il raffreddore.
Però, nonostante tutto, l’ultimo album di De Gregori non mi è sembrato malaccio, e sabato scorso mi ha fatto una bella compagnia mentre facevo i mestieri. Il seguente pezzo mi è piaciuto in particolare (la scenetta descritta nel ritornello, ancora più in particolare).
Ma come si sa sono di parte.
I commenti alla vittoria di Hollande, il sempre più chiaro massacro del Pdl, la fine della pioggia (con relativa corsetta in riva al fiume), e per concludere una gustosa tranquilla cenetta a casa: poteva anche essere una bella serata. Poi ho visto questo:
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(la neve deve aver fatto secchi molti ulivi, in quel di Spello…)
Aggiornamento: un’affezionata lettrice del blog ( 🙂 ) mi segnala questo reportage sul committente dello spot. Sono sempre più felice.
Aggiornamento 2: in una sua canzone De Gregori scrive: “tu da che parte stai? / stai dalla parte di chi ruba nei supermercati / o di chi li ha costruiti / rubando”. Essendo il nostro un grande ammiratore di Brecht, ho sempre pensato che nello scrivere quei versi avesse in mente il famoso apoftegma “Cos’è rapinare una banca a paragone del fondare una banca?”. Ma in fondo anche La storia tratta temi molto simili a Domande di un lettore operaio, che anni dopo sarà citata espressamente in Il cuoco di Salò. E il cerchio, in qualche modo, si chiude.