Con gli altri autori di Una storia chiamata letteratura abbiamo provato a buttar giù in poche pagine alcuni pensieri, per spiegare quali idee portanti e quali visioni culturali ci hanno spinto a provare a costruire un nuovo manuale di letteratura italiana. Qui di seguito il mio saggio, nel quale provo a ragionare sul senso di insistere su una disciplina apparentemente così fuori sincrono rispetto ai nostri tempi come la letteratura italiana; e a chiedermi a quali condizioni ha senso farlo. Gli altri contributi, incentrati sui temi della centralità del testo (Massimiliano Tortora), della letteratura come “laboratorio morale” (Claudia Carmina) e sul ruolo del manuale di letteratura nella vita di una classe (Roberto Contu) sono disponibili qui.
Archivio della categoria critica letteraria
Giorno della memoria 2021

Affrontare i temi del Giorno della Memoria a partire da alcune poesie di Vittorio Sereni: è quello che proviamo a fare io e Massimiliano Tortora in questa chiacchierata.
Storia e letteratura, fra memoria e cittadinanza. Materiali/2
Ancora una volta mi capita di andare a parlare con dei colleghi di letteratura e storia, memoria e cittadinanza.
Qui di seguito, per comodità, metto un po’ di materiali che potrebbero servire a me e a chi partecipa all’incontro, e che comunque non è escluso possa tornarmi utile ritrovare tutti insieme nello stesso posto anche in futuro.
- Presentazione
- Citazioni
- Le simulazioni ministeriali di febbraio 2019: Pascoli, Morante, Pavone, Cassese, Rubbia, Leopardi, Andreoli.
- Altre due “simulazioni” in fieri: Meneghello e Sereni
- Percorsi tematici su letteratura e: WW1, Resistenza, sguardo sul femminile, migranti, anni Settanta.
- Alcuni link dal web, per i laboratori: Sciascia e Brugnolo su Libertà; Scaffai e Ferrero su Primo Levi; Ferracuti sulla fine del lavoro; le poesie di Luigi Di Ruscio; Scego e Scego sul passato coloniale italiano. BONUS/1: un video in cui Igiaba Scego su un monumento coloniale a Roma. BONUS/2: Alessandro Leogrande e la forza delle parole contro il razzismo. BONUS/3: Alessandro Leogrande sul suo libro La frontiera.
- Altri materiali: da Allegoria (su letteratura e lingua); Un’allenaza necessaria (Napoli 2016); Ricomporre l’infranto (Firenze 2017).
- Una biblioteca per la repubblica: Settanta libri per settanta anni
- Una vecchia nota sulla didattica della Shoah (dal punto di vista di uno che si occupa di letteratura) e un’altra recentissima.
- Il punto di vista di Antonio Brusa, uno dei pochi esperti italiani di didattica della storia (ma la letteratura non c’è).
Storia, letteratura, cittadinanza. Materiali.
Post di servizio. Nei prossimi giorni sarò a Pinerolo a dialogare con altri colleghi di insegnamento di storia e letteratura, di cittadinanza, di memoria. Di Benjamin e di Leogrande. Di Di Ruscio, di Verga e di Meneghello. Insomma, di come si potrebbe (non che io ci riesca, ancora, del tutto) a impostare un curricolo di italiano in cui tutto quello che si fa sia anche educazione alla cittadinanza e alla Costituzione. In un modo un po’ diverso da quello in cui Salvini pensa l’educazione civica.
Qui di seguito, per comodità, metto un po’ di materiali che potrebbero servirmi per l’incontro, e che comunque non è escluso possa tornarmi utile ritrovare tutti insieme nello stesso posto anche in futuro.
- Presentazione
- Citazioni
- Le simulazioni ministeriali di febbraio 2019: Pascoli, Morante, Pavone, Cassese, Rubbia, Leopardi, Andreoli.
- Altre due “simulazioni” in fieri: Meneghello e Sereni
- Percorsi tematici su letteratura e: WW1, Resistenza, sguardo sul femminile, migranti, anni Settanta.
- Alcuni link dal web, per i laboratori: Sciascia e Brugnolo su Libertà; Scaffai e Ferrero su Primo Levi; Ferracuti sulla fine del lavoro; Scego e Scego sul passato coloniale italiano.
- Altri materiali: da Allegoria (su letteratura e lingua); Un’allenaza necessaria (Napoli 2016); Ricomporre l’infranto (Firenze 2017).
- Una biblioteca per la repubblica: Settanta libri per settanta anni
- Una vecchia nota sulla didattica della Shoah (dal punto di vista di uno che si occupa di letteratura) e un’altra recentissima.
- Il punto di vista di Antonio Brusa, uno dei pochi esperti italiani di didattica della storia (ma la letteratura non c’è).