Cronache terrestri

Domani comincia il terzo anno di un progetto letterario e teatrale promosso dall’Istituto Storico di Macerata che ho la fortuna di coordinare insieme ad Antonio Mingarelli, di cui sono protagonisti le ragazze e i ragazzi del liceo “Galilei Galilei” di Macerata. L’abbiamo chiamato Cronache terrestri, perché vorremmo che letteratura e teatro non siano qualcosa di astratto, lontano dall’esperienza, ma un modo concreto di tenere lo sguardo aperto e consapevole sulle cose della vita e del mondo.

Quest’anno, dopo Fenoglio e Tasso, il nostro corpo a corpo sarà con il capolavoro di Giovanni Verga, e sarà una sfida, come sempre, bella perché apparentemente difficilissima, quasi impossibile. Ma anche questa volta l’energia e il talento dei ragazzi ci stupirà senz’altro.

Per trovare la carica giusta per iniziare, sono andato a recuperare i materiali degli scorsi anni; per chi volesse, due assaggi qui di seguito.

Istantanee

Sono le foto (grazie, Giovanni Di Girolamo, per averle scattate) delle prove dello spettacolo Gerusalemme liberata. Frammenti da una storia di guerra e d’amore, che andrà in scena nel cortile di Palazzo Buonaccorsi sabato prossimo, 14 maggio, a partire dalle 20.30.

Altre info qui e qui

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Un Fenoglio a Villa Ficana

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Il 26 aprile, sul far della sera, a Villa Ficana, un luogo per molti versi unico incastonato fra i palazzi della periferia nord di Macerata, nei pressi della chiesa di Santa Croce, succederà qualcosa di strano, e di bello. I personaggi di Una questione privata di Beppe Fenoglio (il più bel romanzo sulla Resistenza, proprio l’altro giorno messo in vendita dal Corriere della sera al prezzo di un cappuccino) prenderanno vita nei corpi, nelle voci e nei volti dei ragazzi e delle ragazze del Liceo “Galilei” di Macerata.

Fulvia, col suo vestito svolazzante e l’aria di chi la sa lunga, correrà fra i vicoli, quasi danzando sulle note di Over the rainbow, inseguita da Milton, sempre più angosciato e sempre più innamorato; tutt’intorno partigiani, contadine, ragazze e bambini a fare i conti con la tragedia della guerra; e, minacciose ad ogni angolo, le ombre dei neri, dei repubblichini, dei nazifascisti pronti a colpire coloro che avevano saputo per tempo capire quale fosse la parte giusta dove stare. Ma per i partigiani quell’ultimo inverno sarebbe stato anche il più difficile da passare. Un inverno interminabile come la quête di un amore assoluto e impossibile, affannoso come una lunga corsa fatta di incontri, sogni, duelli, epifanie e tragedie; una corsa all’ultimo respiro.

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Presto, qui e altrove, informazione più dettagliate.