Preistoria digitale, gente che scappa, streghe che bruciano

Tutti sappiamo che una volta risolto il problema della quantità artistica sarà inevitabile occuparsi della sua selezione. Molti però oggi pensano, e non a torto, che nella preistoria digitale nella quale siamo immersi, questo non sia ancora accaduto se non per un numero molto limitato di utilizzatori avanzati. E che anzi molto spesso gli algoritmi, i mercanti e la (nostra) psiche, favoriscano l’esatto contrario.

E’ un brano tratto da un articolo di Massimo Mantellini di cui non credo di condividere l’idea di fondo (non è bello cancellare la propria pagina facebook o twitter perché così scompaiono pezzi di vita digitale di chi ha interagito con te: e allora?) ma che è pieno di riflessioni molto stimolanti su quel che sta cambiando nel rapporto fra artisti e pubblico, e più in generale fra persone che producono e si scambiano informazioni e idee in rete. Continua a leggere

Igor Mitoraj (1944-2014)

Oggi è morto Igor Mitoraj. Per me è soprattutto l’autore delle opere di inquietante bellezza – frammenti di enormi statue deflagrate – che vedevo da studente, nel 1995, in giro per Macerata. Mi ricordo in particolare questa, sopra la rotonda dei Giardini Diaz, con questi occhi ciechi e l’espressione assorta. Guardandola, e leggendo il nome dell’autore che suonava slavo, pensavo alle bombe che ancora cadevano di là dell’Adriatico e insieme al mito, alla bellezza classica di cui mi nutrivo a lezione. E cercavo una difficile sintesi, che infatti non veniva.

In realtà, non sono tante le immagini di quegli anni che porto impresse nella memoria, ma questa sì, posso metterla agli atti.

(L’unica cosa strana è che nel mio ricordo questa scultura era bianca!)